Windows 8 è stato dichiaratamente progettato per essere il primo vero sistema operativo ubiquo in grado di funzionare tanto sui desktop tradizionali quanto sui tablet. A differenza di quanto portato avanti da Apple e Google, infatti, Microsoft ha voluto omologare l’esperienza tablet a quella desktop piuttosto che a quella mobile. E le conseguenze sono evidenti anche nell’interfaccia, ove gli elementi sono organizzati pensando alle varie modalità di utilizzo a cui l’utente potrebbe andare incontro.
In particolare Microsoft ha prestato particolare attenzione a quella che potrebbe essere la forma dello schermo sotto gli occhi degli utenti. Nell’enunciare pillola a pillola le varie fasi di progettazione di Windows 8, Microsoft ha focalizzato l’attenzione sul modo in cui lo schermo si pone e le ricadute ovvie sulla struttura dell’interfaccia. L’esperienza desktop, infatti, è prettamente “landscape”, mentre l’esperienza tablet (così come quella su smartphone) è spesso “portrait”. Organizzare in orizzontale o in verticale i contenuti, quindi, implica uno studio approfondito degli spazi e dei passaggi tra una modalità e l’altra, tenendo in stretta considerazione la rapidità degli switch e la piena soddisfazione anche per i developer al lavoro su questo tipo di realtà.
L’interfaccia Metro nasce con entrambe le modalità nel proprio DNA: sia che si utilizzi uno schermo 4:3 o un 16:9, sia che la pagina sia in orizzontale o in verticale, l’interfaccia di Windows 8 ha modalità automatiche di organizzazione dei contenuti, sa gestire con rapidità l’accelerometro e sa addirittura valutare elementi predittivi per ipotizzare a priori quale possa essere la miglior esperienza possibile per interfaccia, applicazioni e contenuti.